Eppure, quelle abbondanti, ma flessuose carni rubensiane diedero molto successo a Lachaise e persino i designer americani Ray e Charles Eames per la loro celebre poltrona chiamata, appunto, La Chaise, presero ispirazione da Floating figure, grande scultura ora esposta a Roma alla Gnam. Nel museo Andersen sono invece raccolte 42 …
Roma, 16 novembre 2003. Negli anni Venti, quando le linee squadrate déco si sostituivano alle sinuosità liberty e nell’America del charleston l’ideale di donna era mascolino, Gaston Lachaise (1882-1935) fondeva nel bronzo donne con fianchi larghi, seni enormi, cosce e ventre da dea della fertilità. Tutte ispirate a un unico modello: Isabel Dutaud Nagle, americana, alta un metro e mezzo e pesante 90 chili. Lachaise la incontrò a Parigi quando aveva vent’anni, si innamorò e si trasferì con lei in America nel 1906. Eppure, quelle abbondanti, ma flessuose carni rubensiane diedero molto successo a Lachaise e persino i designer americani Ray e Charles Eames per la loro celebre poltrona chiamata, appunto, La Chaise, presero ispirazione da Floating figure, grande scultura ora esposta a Roma alla Gnam. Nel museo Andersen sono invece raccolte 42 opere più piccole e 21 disegni, in paradossale colloquio con le statue di efebici nudi maschili di cui era invece appassionato artefice il dandy scultore Hendrik Andersen (1872-1940), la cui casa è diventata un affascinante museo votato alla bellezza maschile.